Il crescione spegne il segnale biologico che origina i tumori

Di Roberto Marrocchesi


Forse non l’avete mai visto. Cominciate da questa foto, e recatevi presso un ruscello pulito (con acqua, beninteso – e se trovate queste foglioline tenere e fitte come una mini-jungla, che appena tirate delicatamente escono dal rivo portandosi dietro le radichette a peletti bianchi immersi nella mota del fondo, dal sapore deliziosamente pungente, avete trovato il Crescione d’acqua, il Re assoluto della vitamina C al mondo (fatevi più in là, prezzemolo, agrumi e compagnia bella)!

C’è di più, pare, in questa meraviglia misconosciuta eppur gratuita, spontanea, biologica a condizione ripetiamo, che il ruscello sia pulito.

Si sa che i tumori crescono a velocità preoccupante tra le cellule normali, ma questa crescita è limitata dalla fornitura di sangue, ossigeno e nutrienti vari, che arrivano dai vasi sanguigni. Ma poiché le cellule nuove non erano per così dire designate per esserci, consegue che il tumore onde potersi sviluppare necessita di nuovi vasi afferenti che l’aiutino nella crescita. Essendo cellule molto vitali ed attive, le tumorali producono HIF, Fattore Indotto d’Ipossia, che segnala il loro bisogno di nuova linfa vitale con tanto ossigeno. In pratica, HIF permette al tumore una rapida crescita mediante abbondante nutrimento ed ossigenazione.

Questa crescita ha però dei naturali fattori predisponenti nella dieta – l’abbondanza di proteine e zuccheri semplici – altrettanto che dei fattori inibitori la neo-crescita vasale.

Molti alimenti vegetali hanno invece un’azione inibente nei confronti di questa neo-angiogenesi, notabilmente i derivati fermentati della soia come Miso, Natto e Tempeh, il vino rosso genuino, il pomodoro, e poi limone, agrumi, broccoli, carote, timo e curcuma, e particolarmente ricchi sono certi funghi come Cordyceps, Agaricus, Coriolus e Shiitake usati da tempo in Oriente come antitumorali e non solo.

Oggi sappiamo che un nuovo fattore anticancro, forse decisivo, certamente innocuo e ben disponibile, si trova anche nel crescione (Nasturzio Off., Fam. Crucifere) . Un istituto universitario Inglese ha isolato nel Watercress presente sia nei prati che nelle acque non stagnanti pulite un composto, il Fenil-Etil-IsoTiocianato (PEITC), dalle spiccate, notevoli proprietà anti-angiogenetiche.

I nuovi vasi sanguigni aberranti che irrorano le cellule metastatiche sono malfatti, irregolari e fragili, un poco come i cavi “volanti “ di una riparazione provvisoria, e rispondono bene, nel senso di non formarsi affatto, in presenza di sostanze come questo PEITC.

Insomma, mangiar sovente crescione, oltre agli altri alimenti elencati prima, potrebbe interferire in maniera importante col percorso neoformativo tumorale, di fatto riducendo decisamente il fattore di rischio per la malattia degenerativa.

Nell’Ospedale di Andover (GB) è stato eseguito un esperimento dietetico con una serie di malate di tumore alla mammella. Alle signore fu chiesto di nutrirsi ogni giorno con una tazza almeno di crescione fresco (80g circa) cui si fecero seguire quotidiane analisi del sangue.

I test rivelarono una importante presenza del PEITC nel sangue delle signore, ma ancora meglio, si notò che le molecole di HIF erano ridotte e non funzionali, nelle sole donne che avevano mangiato crescione!

Lo studio è riportato nel British Journal of Nutrition and Biochemical Pharmacology , in cui si dichiara che, semplicemente, potrebbe essere rilevante come misura anticancro, alimentarsi spesso con crescione selvatico.

Ottimo in insalata, ma pure in cottura leggera con zuppa di fungo Shiitake, pezzettini di tofu e verdure miste, leggermente salata con salsa di soia o Miso, il Crescione d’acqua può integrare la nostra dieta da aprile ad ottobre (oggi, 12/10/2010, ne ho colto sul fiume Magra e cucinato) e, secondo noi, anche solo perché deliziosa, ma poi pure per i benefici salutari…da tener presente.

Forse un giorno sapremo che certe minestre tengono alla larga la necessità di chemioterapie endovenose….che ne dite?






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